La sfida n°45 per il mese di febbraio dell’MTC è il miele.
Ingrediente antichissimo, presente nella storia già ai tempi degli egizi, nella mitologia, quando il miele lo mangiavano gli dei. Al miele, così come all’ape, era attribuito un valore sacro e un’origine divina, come testimoniano diversi miti: quello di Zeus nutrito dal latte della capra Amaltea e di miele dalle figlie di Melisseo, di Dioniso allevato a miele da una ninfa e di Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene, che insegnò agli uomini l’arte dell’apicoltura. Il miele era anche simbolo di rigenerazione dopo la morte, ed era usato nei culti funerari ad Atene fin dal V secolo a.c.
La mia proposta è un dolce, un budino al miele di acacia, che ho visto molto tempo sulla rivista “Sale e pepe”. Conservo gelosamente queste riviste da ben 15 anni. Di recente ho traslocato e sono venute tutte fuori. E’ stata un emozione tirarle fuori perchè all’epoca non avevo un blog e tanto meno pensavo di aprirne uno! Questo mi ha fatto pensare che in cuor mio serbavo questa passione e aspettava silente di venire fuori <3
Ingredienti:
1 litro latte intero
160 grammi miele di acacia
100 grammi more
4 tuorli
1 cucchiaino di vaniglia bourbon
40 grammi di mandorle a lamelle
15 grammi gelatina in fogli
Preparazione:
Idratare la gelatina in acqua fredda.
In una casseruola versare il miele e scaldarlo a fiamma molto bassa quando è fluido aggiungere a filo il latte e amalgamare delicatamente.
Sbattere a parte in una terrina i tuorli con una frusta. Aggiungerli al latte e continuare a mescolare per mezzo minuto con un cucchiaio di legno, poi spegnere il fuoco.
Strizzare la gelatina e aggiungere al latte, aggiungere la vaniglia, mescolare e versare il composto in uno stampo da budino scanalato. (fate attenzione ad unire la gelatina solo quando la crema sarà al di sotto dei 60°C perché altrimenti perderà il suo potere gelificante).
Lasciar raffreddare, prima di riporre in frigo per circa 6 ore.
Trascorso questo tempo, sformare il budino su di un piatto.
Decorare con more e lamelle di mandorle e qualche filo di miele.
Gustare freddo!
19 Comments
Mapi
15 Febbraio 2016 at 13:06Cavoli, mi ricorda tantissimo una ricetta che feci tempo fa, trovata su una rivista, mi pare Sale e Pepe.
Stasera a casa controllo. 🙂
In ogni caso sembra ben riuscito! :-p
cristiana
15 Febbraio 2016 at 15:05La feci anch’io perché la trovai esteticamente bellissima. Non trovi che la gelatina sia troppa? Ricordo che non amai la consistenza, ma quello va a gusto! In bocca al lupo cri
unbiscottoperdue
15 Febbraio 2016 at 16:12Ho usato 1 litro di latte per farlo venire bello alto ed è piaciuto molto.
Mapi
15 Febbraio 2016 at 15:55Ma scusami, perché non hai citato la fonte nella ricetta? 🙂
unbiscottoperdue
15 Febbraio 2016 at 16:11Pensavo di non poterlo fare, visto che è una rivista commerciale, ho appena sentito Alessandra. Ho già provveduto a modificare. Grazie per la dritta!
unbiscottoperdue
15 Febbraio 2016 at 16:14Si non ricordi male… Conservo queste riviste da 15 anni
Katia
15 Febbraio 2016 at 23:46E me sembra molto bello.Mi piace il contrasto cromatico , elegantissimo,a la semplicità degli ingredienti. Non posso ancora partecipare , ma sono in lista d’ attesa e non vedo l’ ora.. Anche se non riuscirò mai a far foto così belle. Brava.
unbiscottoperdue
16 Febbraio 2016 at 9:14Grazie <3
Eleonora
16 Febbraio 2016 at 2:03È proprio bello Marinella.
Sai, anche io ho riviste accumulate di anni e anni. E quando ci guardo dentro ci scopro sempre qualcosa di interessante, malgrado l’età (delle riviste) 😛
Il tuo budino è perfetto e molto ben riuscito, esteticamente poi è una favola fa un effetto bellissimo.
grazie
unbiscottoperdue
16 Febbraio 2016 at 9:14Grazie <3
Alessandro
16 Febbraio 2016 at 11:06Delicato ma senz’altro buonissimo..
I miei calici
unbiscottoperdue
17 Febbraio 2016 at 12:19Grazie 🙂
veronica
20 Febbraio 2016 at 10:38che spettacolo marinella mi viene voglia di provarlo gia’ adesso una proposta molto interessante
unbiscottoperdue
22 Febbraio 2016 at 9:19Grazie 🙂
alessandra
21 Febbraio 2016 at 6:11Parto col pippone della domenica 🙂
se ci sono i tuorli e le preparazioni sono cotte, di solito non c’è bisogno di usare altri addensanti, perchè ci pensano già loro. pensa alle ricette delle nonne che sono sempre la migliore risposta ai nostri dubbi: non c’erano nè gelatine nè agar agar.
Tolto questo dettaglio, la ricetta mi piace molto: la tradizione è tutta mediterranea, perchè ci rimanda al mondo romano e quindi ci appartiene anche nella memoria del gusto. Bene le more che acidulano il dolce del budino e bellissima la presentazione. Brava!
alessandra
21 Febbraio 2016 at 6:14correggo il pippone 🙂 perchè ho riletto meglio la ricetta: è semicotto. Quindi ok, sdoganiamo la colla di pesce!
unbiscottoperdue
22 Febbraio 2016 at 9:19Non hai tutti torti…ho rifatto questo budino 2 volte, la prima volta rispettando i 500 ml di latte e oltre ad essermi venuto bassino, per lo stampo che avevo scelto, il gusto non mi piaceva molto, ed ero tentata visti di usare la agar agar al posto della colla di pesce, ma poichè ho sempre paura di sbagliare, ho solo raddoppiato le dosi del latte e devo dire che il risultato è cambiato tantissimo 🙂
Silvia “Silvia Pasticci” de Lucas Rivera
26 Febbraio 2016 at 8:43Ma che meraviglia! Strepitoso nella sua semplicità.
unbiscottoperdue
26 Febbraio 2016 at 9:34grazie 🙂